E' testimoniata in particolare nella saga dei Fanes, che offre un quadro molto vasto delle popolazioni che abitavano le valli dolomitiche, consentendone la localizzazione. La lotta tra il popolo che abitava gli altipiani sopra la conca di Cortina e quelli delle altre valli, in contesa per il dominio sui pascoli è fortemente sottolineata e forse arricchita dal Wolff, con elementi che non sempre sono attendibili ed utilizzabili per un controllo storico ed archeologico, ma che comunque danno l’impressione che sia esistita una saga, legata a traumatici eventi di guerra, di cui il Wolff recuperò e ricucì gli ultimi frammenti. Solo un personaggio in particolare esce nettamente da queste nebbie: è la Tsicuta del monte Pore, una figura divina degradata a maga che offre la chiave di interpretazione della dea paleoveneta e dei simboli presenti nelle sue raffigurazioni. La ritroveremo con un ruolo fondamentale in una leggenda legata all’attività mineraria del monte Pore, archètipo della fiaba di Biancaneve ed altre tracce importanti della sua presenza appaiono nelle leggende dolomitiche, creando contatti con aspetti del mito transalpino che sono sviluppati nel successivo Le antiche voci dei Monti Pallidi.